Gesù è morto per i peccati degli altri


Gesù è morto per i peccati degli altri a film by Maria Arena about the transvestite prostitutes that lives in a degraded neighborhood in Catania

Nazionalità: Italia
Formato: HD – Colore
Durata: 91′
Autori: Maria Arena e Josella Porto
Regia: Maria Arena
Fotografia: Fabrizio La Palombara
Montaggio: Antonio Lizzio
Musiche originali: Stefano Ghittoni
Produzione: Maria Arena, Josella Porto, Invisibile Film, Efesto, Postoffice Reloaded

In Catania, San Berillo is the neighborhood of whores, where a handful of narrow run-down streets in the heart of the city that have been neglected for over fifty years are today disputed over by conflicting interests.

Franchina, Meri, Alessia, Marcella, Santo, Totino, and Wonder are transgenders that have prostituted themselves in San Berillo neighborhood for decades, but now they risk finding themselves without a roof under which to work and ending up under an overpass along the Catania-Gela highway, instead.

“Jesus died for somebody’s sins” tells, by way of candid conversation on those narrow streets, their daily and spiritual life in and out of the neighborhood. Theirs are universal stories, stories of individuals on the margins of society endowed with an irreverent and pure irony. Behind every laugh there is truth, a truth that urges its audience to reflect on reality. Without shame, the whores of San Berillo speak openly about their activities, seek rights for the profession they practice, and display the intimacy of their families and their solitude in front of the door waiting for clients. Dreams and fears, desolation and happiness, transgression and prayer, jealousy and compassion are some of the varied emotions contained in San Berillo that this documentary seeks to convey to its viewers.

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Franchina, Meri, Alessia, Marcella, Wonder, Santo e Totino sono travestiti che si prostituiscono da decenni nel quartiere San Berillo di Catania, un pugno di strette vie in rovina lasciate al degrado per 50 anni e oggi più che mai contese da interessi economici sempre più pressanti. Qui ricevono i clienti nei ‘bassi’, vecchie case sulla strada, ma oggi rischiano di ritrovarsi senza un tetto dove esercitare e di finire ancora più ai margini, nella strada statale Catania-Gela, un non luogo dove i cavalcavia sormontano la campagna catanese ai piedi dell’Etna. Queste prostitute lamentano l’assenza di una legge adatta che regoli la loro situazione e renda lecita l’esistenza di un quartiere a luci rosse di fatto ma illegale da più di cinquant’anni.

foto Jacopo Gregori_MG_5129

Sulla scia del cambiamento nel quartiere si presenta anche un politico che propone ai prostituti rimasti di cercare nuove strade, indirizzandoli verso un corso di formazione gratuito per badanti. Questa novità, che per alcuni è unaminchiata (presa in giro), s’innesta ma non muta i ritmi della particolare comunità di San Berillo in cui il tempo è scandito dalle feste dedicate a Santi e Madonne più che delle stagioni. Come novelle Samaritane, le buttane di San Berillo si raccontano attraverso aperti dialoghi tra le vie del loro quartiere, rivendicano i loro diritti, presentano l’intimità delle loro famiglie e della loro solitudine davanti alla porta in attesa dei clienti. Chi sarebbero loro dopo la ‘riqualificazione’ del quartiere di San Berillo? A nessuno importa, ma per tutti è facile immaginarle accanto alle maschere troppo truccate che restano impresse al guidatore nelle strade a scorrimento veloce ai margini di ogni città.

www.imdb.com/title/tt4814522/

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Gesù è morto per i peccati degli altri