Nobue © Nobuyoshi Araki |
Araki Nobuyoshi è il fotografo giapponese più celebrato e conosciuto nel suo Paese e nel mondo. È anche uno dei più controversi ed enigmatici fotografi del nostro tempo.
Nato a Tokyo nel 1940, ha al suo attivo oltre 400 pubblicazioni tra cataloghi, monografie, mostre in musei e gallerie internazionali. E Arakimentari, un documentario sul suo lavoro da lui stesso prodotto in collaborazione con Taka Ishii, la sua galleria di Tokyo.
Araki indaga l’eros nelle sue mille espressioni, spesso in modo provocatorio, quasi ai limiti della pornografia.
In Italia è conosciuto e apprezzato soprattutto per le foto di bondage o kinbaku, in cui ritrae malinconiche bellezze giapponesi in sontuosi abiti da geishe completamente nude o semivestite, legate strette con corde avvolgenti come reti. Sono appese ai soffitti, distese sui tatami, o ritratte in camere d’albergo (i famosi Love Hotel) magari dopo aver fatto l’amore proprio con lui.
Ma per Araki questa è solo una parte della ricerca: il suo obiettivo cattura tutto ciò che è vita e anche tutto ciò che non permane, o si trasforma nel tempo: come i suoi fiori, sensuali e potenti tanto quanto la bellezza delle sue donne in kimono; le strade della sua città, affollate e caotiche, o i suoi vicoli stretti, silenziosi e deserti; il suo gatto Chiro; i cieli di Tokyo solcati da nubi o da tramonti struggenti.
Eros e thanatos: due facce di una stessa medaglia.